Gli acquirenti stanno diventando sempre più attenti all’efficienza dell’immobile e sognano di acquistare una casa green.
Chi cerca casa si dimostra sempre più interessato al risparmio energetico e al rispetto ambientale che un immobile può offrire.
Lo dimostrano i dati riportati da Immobiliare.it, secondo i quali il 33% di coloro che sono attualmente alla ricerca della loro nuova abitazione sogna di acquistare una casa in classe A.
L’efficienza dell’immobile si può facilmente verificare attraverso l’attestato prestazione energetica (APE), un documento redatto da professionisti abilitati, obbligatorio sia per pubblicizzare annunci immobiliari sia per la compravendita.
Sapere la classe energetica di appartenenza della casa permette a chi acquista di conoscere in media i consumi annuali per ogni metro quadro di superficie.
Si va dalla classe A, la più elevata che richiede meno energia (sotto i 30 Kwh/mq all’anno) alla più bassa, la classe G, più energivora (sopra i 160 Kwh/mq all’anno).
Sicuramente vivere in un’abitazione in alta classe energetica consente non solo un risparmio in bolletta, ma garantisce comfort e benessere per i suoi abitanti tra le pareti domestiche, tutte ottime ragioni per desiderare un immobile green.
La tendenza quindi è quella che punta all’abitare ecosostenibile: impiego di materiali a basso impatto ambientale, produzione di una parte dell’energia da fonti rinnovabili, isolamento termico e acustico, coibentazione e altre caratteristiche che permettono ad un immobile di rientrare nell’ambita classe A sono qualità molto apprezzate e richieste dagli acquirenti.
Allora perché le case più vendute sono quelle in bassa classe energetica?
Un recente sondaggio congiunturale sul mercato delle abitazioni in Italia, condotto da Banca d’Italia con Tecnoborsa e Agenzia delle Entrate (OMI), ha reso noto che nel nostro Paese le case più compravendute sono quelle già esistenti e in bassa classe energetica.
Infatti in base ai dati circa metà delle compravendite riguarda edifici in classe energetica F e G, le più energivore, il 21% quelli di classe D e E e solo il 15% quelli di classe A B e C.
Come si spiegano questi dati?
Purtroppo in Italia ancora solo il 10% circa delle abitazioni appartiene ad una classe energetica A e B, le migliori, mentre la maggior parte del patrimonio edilizio è composto da edifici più datati, che spesso necessitano di interventi di ristrutturazione.
Perciò l’offerta di case efficienti è piuttosto limitata.
Inoltre le abitazioni di classe A arrivano a costare fino al 20% o al 30% in più rispetto a edifici di classi inferiori, quindi spesso gli acquirenti alla fine preferiscono optare per una soluzione più economica.
Ma acquistare un immobile in bassa classe energetica non significa necessariamente dover rinunciare al sogno di abitare in una casa in classe A!
Lo Stato, proprio per promuovere la riqualificazione del patrimonio immobiliare, mette a disposizione per tutto il 2019 vari incentivi per chi decide di intervenire su un immobile di proprietà.
In particolare agevolazioni quali il Bonus ristrutturazioni e l’Ecobonus consentono di detrarre buona parte delle spese sostenute per i lavori effettuati per migliorare la resa e l’aspetto dell’immobile.
Perciò rimettere in efficienza la propria casa porta, al netto delle spese sostenute, ad un incremento del valore del bene (che può toccare addirittura il 25%) e ad avere una casa più confortevole e di maggior valore.
