Ecobonus e Sismabonus: stop allo sconto in fattura.

La nuova Legge di Bilancio limita drasticamente la possibilità di richiedere lo sconto in fattura per lavori antisismici e di risparmio energetico.

In cosa consiste questa modalità di erogazione dei bonus? Chi può usufruirne dal 1° gennaio 2020?

sconto in fattura 2020

Fino al 31 dicembre 2019 chi effettuava interventi antisismici o per il risparmio energetico su un immobile poteva cedere il proprio credito di imposta ai fornitori in cambio di uno sconto equivalente al bonus, direttamente sul corrispettivo da pagare per i lavori.

In pratica il cliente aveva modo di beneficiare di uno sconto immediato in fattura, recuperando così le percentuali di spesa previste dall’Ecobonus o dal Sismabonus, senza dover aspettare il rimborso tramite dichiarazione dei redditi che per questi incentivi avviene rispettivamente nell’arco di 10 e 5 anni.

Questa novità era stata introdotta nella primavera scorsa dal vecchio Governo con l’art.10 del Decreto Crescita (Dl 34/2019), molto discusso e contrastato da associazioni come Confartigianato, dal momento che questo meccanismo, per quanto favorisse al massimo l’utente finale, rischiava seriamente di danneggiare le piccole e medie imprese italiane che non si trovano nelle condizioni economico-finanziarie di poter anticipare lo sconto ai propri clienti.

A lungo andare solo i colossi dell’energia, le grandi aziende e i grandi fornitori sarebbero stati in grado di sopportare l’onerosità dell’operazione di cessione del credito, con evidenti ricadute negative anche ai danni dei consumatori, che avrebbero visto significativamente ridotta la loro libertà di scelta.

Per scongiurare questi rischi, il Governo ha abrogato i commi da 1 a 3ter dell’articolo 10 del Decreto Crescita e in Commissione Bilancio del Senato ha approvato un emendamento che reintroduce lo sconto in fattura solo per:

  • i lavori effettuati nelle aree comuni degli edifici condominiali;
  • opere di «ristrutturazione importante di primo livello» (le riqualificazioni energetiche di cui al Dm Sviluppo del 26 giugno 2015);
  • lavori per importi superiori a 200mila euro.

Dunque con la legge di Bilancio, dal 1° gennaio 2020 la possibilità di usufruire dello sconto in fattura viene drasticamente limitata a una soglia di spesa molto alta (forse troppo).

Si tratta di un ritocco rilevante alla norma: la modifica sostanziale evita di penalizzare la stragrande maggioranza delle nostre aziende e, sebbene vada a eliminare un vantaggio economico del cliente finale, c’è da dire che quest’ultimo potrà comunque ancora fare affidamento sul metodo classico di recupero della detrazione sotto forma di sconto Irpef.

Infatti tutto il pacchetto di incentivi rivolti a chi esegue lavori in casa (arricchito del Bonus facciate) è stato prorogato senza alcun cambiamento relativo alla modalità “classiche” di rimborso delle spese ammesse: la somma totale spettante dovrà essere divisa in 10 quote di pari importo e riportata in sede di dichiarazione dei redditi.

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A presto!

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